Francesca Pachetti, donna, mamma, contadina e filosofa toscana, con questo libro condivide con noi il suo amore per la terra e ciò che questa le insegna tutti i giorni: amore, cura e sopratutto fiducia in una ciclicità stagionale che ogni volta presenta sorprese e che non si può mai dare per scontata. Un libro che riesce ad appagare a pieno coloro i quali nel recente periodo di forzata quarantena hanno sentito forte il richiamo verso la natura e la terra, sempre più lontana dalle nostre vite quotidiane. Un esempio di chi ha avuto coraggio di cambiare la propria vita per allontanarsi dalla frenesia del mondo moderno. Ma, come scrive l'autrice sulla copertina, prima di coltivare sogni è necessario imparare a zappare e quindi, con una metafora più ampia riferita alla vita, fare tentativi, studiare la situazione, prendere informazioni avere coraggio di vivere meanche di sbagliare.
"... Le cose vanno bene e poi vanno male.
Tornano ad andare bene e poi ad andare male.
È normale, si sa.
È quando vanno male, quando il cielo minaccia il temporale: allora è tempo di seminare, di più, meglio, e solo quello che vorremmo raccogliere.
Pensare. Scegliere. Passare al setaccio. Tenere questo. Dimenticare quello.
Lasciare andare.
È quando vanno male, quando nella ciotola non c'è più sale: allora è tempo di seminare.
Respirare. Contare. Pesare sulla bilancia. Questo si, quello proprio no.
Staccarsi.
È quando vanno bene, quando ci sono voli di altalene: allora è tempo di riposare.
Ringraziare.
Ma quando vanno male, no! Stringiamo i denti e seminiamo.
Le felicità vanno scelte, mai trascurate.
Spingeranno, poi spunteranno.
Oggi sono andata controllare i miei 2.000 tulipani. Duemila felicità.
Stanno nascendo. ..."
Tratto da:
La Raccontadina. Racconti a passi di vanga, di Francesca Panchetti - Penagora Editore (2019)