"Il riccio" è un film che permette di vedere oltre l'immagine che ognuno di noi offre agli altri per paura e desiderio di protezione. Una fotografia di coloro i quali “non vedono“ il prossimo in quanto resi ciechi da convenzioni sociali molto ben strutturate e perpetuate nel tempo. Il racconto di un naturale desiderio di cercare nella nostra quotidianità un buon nascondiglio per non sentirci un “pesce in una boccia” e affrontare in maniera alternativa le imprevedibilità della vita.
La magia di un incontro con qualcuno che ci permetta di essere noi stessi, con il quale abbandonare momentaneamente gli aculei e con cui “possiamo essere amici e anche quello che vogliamo”. Qualcuno che ci riconosca il diritto ad esprimere i nostri bisogni più profondi, consapevoli che non si possa decidere a priori il valore di una vita.
"... Kakuro Ozu: Cara signora sono felice che il mio pacchetto non l'abbia disturbata
Renée Michel: Eh io … si si … ecco … no .. voglio dire grazie !
Kakuro Ozu: Non sono venuto per farmi ringraziare
Renée Michel: No
Kakuro Ozu: Sono venuto a pregarla di cenare con me domani sera
Renée Michel: Ah
Kakuro Ozu: Una cena tra vicini in grande semplicità!
Renée Michel: Tra vicini? Ma io sono la portiera!
Kakuro Ozu: è possibile avere due qualità insieme! ...”
Tratto dal film:
Il riccio, di Mona Achache, Eagle Pictures 2009